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Posts Tagged ‘Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria’

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La sala è bianca, spoglia. I Bronzi di Riace campeggiano, soli, sulle loro basi antisismiche. In un angolo stanno i bronzi di Porticello e altri capolavori, con una breve didascalia a raccontarne la storia. Poi nulla di nulla. Tutto si concentra sulla contemplazione estatica dei Bronzi. Sulla meraviglia fine a se stessa. E se per caso qualcuno, in visita alla sala dei Bronzi al Museo archeologico di Reggio Calabria, volesse informazioni su questi capolavori antichi? Ricordare come furono scoperti, restaurati e studiati, e come mobilitarono le folle a Firenze e a Roma? E sapere soprattutto qualcosa della loro arte sublime, e delle mille ipotesi avanzate negli anni sul loro artefice e la loro funzione? Nossignori a Reggio Calabria non c’è nulla di nulla. C’è solo un filmato in una sala antecedente che racconta pressoché solo l’ultimo restauro calabrese. Ed è inutile cercare qualche pubblicazione al bookshop perché non c’è. Cosa può fare dunque una povera mamma di fronte a un figlio che chiede perché? Se non si è preparata prima, è disarmata perché il museo non le fornisce le armi della conoscenza. Ma che razza di museo è, se non aiuta a conoscere?

È un racconto disperato, quello di un amico di ritorno da Reggio Calabria. Al momento non posso viaggiare, come i nostri lettori oramai sanno, ma chiedo agli amici di avere occhi e orecchie per me. E vi risparmio l’odissea per preacquistare il biglietto, alle prese con un ufficio prenotazioni che pare creare complicazioni anche dove non ci sarebbero. Una settimana fa esatta agli Stati Generali della Cultura Benito Benedini, presidente del Gruppo 24 ore, ha rilanciato la sua trita proposta di far viaggiare i Bronzi per il mondo, e subito i reggini gli hanno risposto per le rime. Hanno fatto bene e io sono e sarò sempre dalla loro parte: sono infatti tra i primi convinti firmatari della petizione che chiede l’inamovibilità del Bronzi e la tanto agognata apertura del museo tutto. Però, reggini miei cari, dovete chiedere anche un museo all’altezza dei tempi. Un museo che racconti le storie dei propri capolavori, e non li offra solo alla pura contemplazione. Un museo che presenti a voi anzitutto, prima che ai turisti, le vicende passate della vostra terra. Privi della loro storia, gli oggetti per quanto belli sono vuoti. Se non chiedete e pretendete questo, allora prestate il fianco a tutti i Benedini che vorranno privarvi di quanto vi spetta. E rischiate di insinuare nei visitatori il deleterio dubbio che forse certi tesori starebbero meglio altrove. Non correte questo rischio, vi prego. Battetevi anzitutto perché l’unica sala aperta del museo, la sala dei Bronzi, sia una sala museale vera.

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Sabato scorso è stata festa grande al Museo di Reggio Calabria. Folla e spintoni da concerto rock o metal, come hanno commentato in molti. Che si aspettavano? I Bronzi sono mooolto meglio di Brad Pitt, come tutti sanno. Poi però ci ha pensato il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti a raggelare gli animi, ricordando che i Bronzi sono il fulcro di un’ampia campagna di comunicazione studiata per promuovere le bellezze della regione. Madonna bella, come quella ignobile di due anni fa coi Bronzi che giocavano a morra? Pare di no. L’ha pensata Pomilio Blumm: al posto dei Bronzi e della morra, c’è un tablet dove girano immagini di meraviglie calabre. “Gira e rigira” lo slogan. Non è osceno ma il succo non cambia dal 2011. Girerà la testa pure ai Bronzi.

Gli girerà la testa anche se continueranno a stare soli in quel museo immenso. Le dichiarazioni di ministro e soprintendente di sabato scorso parlavano chiaro. Dicevano: noi abbiamo fatto e faremo il possibile, ma sulla data di apertura giustamente non si sbilanciavano. Per questo bisogna insistere, perché è facile scordarsai del museo, dopo i riflettori di sabato. Per questo bisogna firmare la petizione del Comitato per la tutela e valorizziazione dei Bronzi e del Museo: Firmate firmate firmate!!! Firmate qui.

Dopo la firma (e solo dopo la firma), Buone feste a tutti!

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