L’hanno lanciato l’Istituto italiano per gli studi filosofici e l’accademia Vivarium novum, una sorta di hortus conclusus dove si studiano i classici e si parla solo in latino. Sul loro sito web ci sono tante foto di luoghi ameni e persone felici: peccato che siano tutti solo uomini. Non c’è una donna neppure se la si cerca col lanternino. Il testo dell’appello è infarcito di rimandi agli “uomini colti” che fa tanto inizi Novecento ma tant’è, l’intento è buono e il senso dell’appello condivisibile: come pensiamo noi, cittadini dell’Europa del XXI secolo, di guardare al futuro se ignoriamo la nostra storia? Stiamo pericolosamente perdendo il legame con la nostra terra, che è anche fatta delle lingue latina e greca. Dobbiamo recuperarlo a ogni costo. Tutti noi, non solo i pochi “colti”. Diffondere latino e greco è opera altamente civile e democratica, in vista di un futuro migliore per tutti. E di questi tempi, ce n’è bisogno più che mai.
Greco e latino Patrimonio dell’umanità. Un appello
29/11/2011 di Redazione Filelleni
Pubblicato su Complessità, Comunicare la storia, Crisi economica, Historia magistra, Italia | Contrassegnato da tag Accademia Vivarium Novum, greco, Istituto italiano per gli studi filosofici, latino, Unesco | 3 commenti
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Condivido l’appello.
Avendo io frequentato un istituto tecnico, conosco poco il latino e per niente il greco. Ho avvertito questa carenza sempre più mentre gli anni avanzavano …
Sì, sì, anch’io condivido l’appello… però, incuriosita dalla descrizione, ho cercato il sito) che dal testo non si apre, e ciò che ho visto corrisponde alla descrizione: residenza amena, tutti uomini tra gli oratori, tutti giovani uomini tra gli allievi, avvistata una donna tra il pubblico di una conferenza ed una giovane donna tra le visitatrici. Deduzione: il fatto che gli allievi fotografati provengano da ogni parte del mondo, e che siano tutti rigorosamente maschi, mi fa pensare che ciò che li ha motivati ad iscriversi al corso di greco e latino in villa amena sia la necessità di apprendere queste lingue in funzione di una carriera ecclesiastica, o di una scelta sacerdotale nella chiesa cattolica, fate voi. La cosa mi intristisce un po’, con tutto il rispetto per le scelte individuali, possibile che greco e latino per sopravvivere siano costretti in questi ranghi?
In realtà, sul sito web di Vivarium Novum si ribadisce più volte che non c’entrano nulla con la religione. però…
Grazie Paola per averci segnalato che il link non funzionava. ora abbiamo rimediato