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Posts Tagged ‘Wadi al-Jarf’

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E’ una notizia sensazionale, quella annunciata pochi giorni fa dal Ministro per le antichità egiziano Mohamed Ibrahim: la scoperta del più antico porto d’Egitto a Wadi al-Jarf sulla costa del Mar Rosso. Risale addirittura all’epoca del faraone Cheope, quello della grande piramide, e cioè alla metà del III millannio a.C. Gli archeologi francesi dell’Ifao diretti da Pierre Tallet, con colleghi egiziani, hanno trovato proprio il cartiglio del faraone dipinto sui blocchi di pietra che ostruivano l’ingresso di trenta grotte-magazzino scavate nella roccia e colme di resti di cordame, vele, timoni e attrezzi da lavoro in pietra e legno. Tutto perfettamente conservato proprio come nel già noto porto di Mersa Gawasis dove lavorano da anni gli archeologi dell’Orientale di Napoli diretti da Rodolfo Fattovich. Lì però si tratta di un porto dei tempi della regina Hatshepsut, cioè mille anni più tardi, quando i marinai egiziani si lanciavano in ardite spedizioni fino al lontano e leggendario paese di Punt (l’Etiopia? la Somalia?) per trovare esotiche meraviglie. I marinai di Wadi al-Jarf, invece, commerciavano per rotte più note ma non meno ardite, vista la difficoltà di navigazione sul Mar Rosso a causa delle sue molte correnti. Sicuramente portavano alla valle del Nilo il rame, il turchese e altri minerali di cui è ricco il Sinai. Sappiamo molte cose sulla loro vita e i loro viaggi, perché oltre a un grande molo frangiflutti, a pesanti ancore in pietra, alle loro case e a strutture di difesa, sono stati trovati anche 40 papiri che descrivono proprio le loro attività quotidiane. Sono i papiri più antichi mai scoperti in Egitto. Parlano di forniture di cibo (soprattutto pane e birra) da parte dell’amministrazione centrale ai marinai impegnati in questi pericolosi viaggi. E c’è persino il diario dell’ufficiale Merrer impegnato nella fornitura di blocchi di pietra per la costruzione della grande piramide di Giza. Quei testi sono uno spaccato di vita quotidiana veramente unico. Pierre Tallet, però, sospetta che non dicano proprio tutto su Wadi al-Jarf: in un articolo pubblicato su British Museum Studies on Ancient Egypt and Sudan, egli rileva come quelle strutture portuali siano troppo grandi per il solo traffico col Sinai. Forse già allora, azzarda Tallet, gli Egiziani veleggiavano fino al favoloso paese di Punt. Possibile? Impossibile? Chissà.

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