Sì proprio lui, palazzo Orsini costruito sulle rovine del teatro di Marcello. Con tanti bei saloni che affacciano sul cortile interno (cioè l’orchestra del teatro antico), e pure una mega terrazza con vista da favola sul Tevere. E’ in vendita per 26 milioni di sterline, come racconta oggi il Telegraph. Chi li avesse, ci faccia un pensierino…
E comunque anche la gestione dell’area archeologica è in attesa del miglior offerente. Si tratterebbe di gestire il teatro e il portico d’Ottavia, o meglio quella voragine prodotta dagli ultimi scavi. Pare che il gestore dovrà anche escogitare (e finanziare) un’idea per restituirla alla pubblica intellegibilità. In tal caso, sarebbe proprio una bella sfida.
Effe
dall’articolo di Paese Sera linkato “a fronte degli introiti derivati da ingressi ed eventuali servizi culturali e commerciali a pagamento, provveda alla valorizzaione, gestione e manutenzione del sito archeologico”, dunque il privato con gli introiti provvederebbe a tutto ciò? Senza profitti? Ma allora sono benefattori, perché il reinvestimento totale degli introiti in tutto ciò potrebbe farlo soltanto un servizio pubblico! S’intende un servizio pubblici efficiente e trasparente.
Non l’avevo scritto ma l’avevo pensato anch’io: messo così pare proprio folle. E poi si stupiscono perché le gare per affidare a privati restauri o gestioni vanno deserte. Non me ne sono mai occupata direttamente, ma immagino che anche per il Colosseo sia accaduto più o meno lo stesso: chiedevano la luna e non hanno trovato nessuno disposto a regalargliela. Così poi hanno dovuto calare le brache di fronte a Della Valle. Per il teatro di Marcello, vedremo cosa accadrà. Però questi affidamenti-salti nel buio, in assenza di regole condivise, mi puzzano sempre di più.
Effe
Sempre di più dobbiamo invocare la trasparenza! Da parte di chi, altrimenti, se non da coloro che non ha la possibilità di inciuciare?