Se fossero in gara, sarebbe un testa a testa con vittoria al fotofinish: alla Borsa di Paestum hanno spopolato entrambi. Hanno entusiasmato tutti. Quasi non ci crediamo ancora.
Gli Archeoblogger hanno dimostrato di essere diventati una vera squadra, dopo il primo incontro “esplorativo” dell’anno scorso. Hanno lavorato assieme, hanno organizzato una partecipazione italiana importante al Day of Archaeology radunando attorno a sé tanta gente, e ora stanno contribuendo tutti al libro Archeostorie (Cisalpino editore) che sarà in libreria da marzo 2015. E sarà una bomba.
Perché gli Archeoblogger stanno dimostrando che esiste anche in Italia un’archeologia bella e viva; che anche da noi ci sono tanti archeologi per nulla aggrappati a studi polverosi o a talebane tutele, ma cittadini di questo mondo che sanno usare il passato per vivere meglio al mondo, e far vivere meglio i cittadini tutti. Come blogger, hanno scelto di usare il web per parlare a tutti di archeologia: raccontare il passato ma anche svelare cosa fa esattamente chi s’impegna a studiare e raccontare il passato. E sul web, in occasione del Day, hanno cominciato a espandersi riunendo attorno a sé molte delle forze più positive e propositive del panorama italiano. Tutti quelli che, pur in tempi bui, si sono ostinati a voler fare dell’archeologia una professione portandola con ogni mezzo tra la gente. E tra comunicazione e management, tra sperimentazioni e indagini di mercato, hanno dimostrato che c’è una terza via “fra l’illusione della ricerca e l’umiliazione della ruspa”, per usare una felice espressione dal bellissimo post di Giuliano De Felice.
Il libro Archeostorie raccoglie i racconti di queste “migliori energie dell’archeologia italiana” (sempre per citare De Felice). Ognuno narra come si è creato o addirittura inventato il proprio mestiere; presenta fatiche e ostacoli ma anche la bellezza di fare ciò in cui crede; racconta “in presa diretta” ma senza trascurare riflessioni sul significato e il valore del proprio lavoro. Archeostorie è un “manuale” nel senso più alto del termine: un luogo dove cogliere i segreti dei mestieri osservando il professionista all’opera, proprio come fanno gli apprendisti di una bottega artigiana. Speriamo che ci leggano tanti studenti, speriamo di servire loro a crearsi un futuro. E saremo sempre a disposizione di tutti anche al di là del libro.
Archeostorie sarà la vera bottega artigiana della nuova archeologia italiana.
[…] emozionale ma riflessivo. Anche perché a fare un bellissimo riassunto ci hanno pensato Giuliano, Cinzia e […]