Prima riflessione
In un recente articolo a firma di Lorenzo Salvia (A sorpresa gli studenti promuovono i prof, Corriere della Sera, 6 febbraio 2011) si commentano le valutazioni espresse dagli studenti nei confronti del corpo docente universitario. I dati, forniti dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (dall’impronunciabile acronimo CNVSU), non sono recenti, ma relativi all’A.A. 1999/2000, quando il sistema di valutazione era stato appena introdotto e risultava ancora largamente sperimentale. Dove sta la sorpresa? 9 studenti su 10 si sono detti soddisfatti dei loro insegnanti. Di poco conto le variazioni in percentuale: il massimo del gradimento a Lettere e Filosofia (addirittura con il 96% delle preferenze), il minimo ad Architettura (86%); maggior numero di promossi al nord che non al sud; più premiate le università piccole rispetto a quelle grandi.
Nulla di stupefacente. Cosa stupisce allora? Stupisce lo stupore che accompagna i risultati. Come è mai possibile che un manipolo di sfaccendati e poco qualificati professori universitari, che per maneggi, intrighi, parentopoli e basso profilo,da anni, balzano ormai quasi quotidianamente all’onore delle cronache, possa venire così sfacciatamente promosso dagli studenti? Al punto da giungere a dubitare della validità stessa dei questionari generalmente distribuiti a tre quarti delle lezioni. Così si intervistano solo gli studenti che hanno seguito, non chi ha abbandonato o non ha frequentato. In altre parole: il risultato positivo si giustificherebbe alla luce della scarsa o nulla rappresentatività del campione esaminato.
I dati sono vecchi..Chissà se il trend si è visto confermato nei successivi Anni Accademici…..Mah…e se li prendessimo per buoni invece di arrampicarci sugli specchi?
Seconda riflessione
Il nostro sistema universitario è costantemente messo sotto accusa: non è possibile che tanti cervelli nostrani trovino lavoro solo all’estero.E’ una continua e massiccia emorragia che non sembra conoscere fine. Anzi, vero il contrario. Anche qui qualche calcolo per dare l’idea delle dimensioni del fenomeno: l’Italia esporterebbe quattro volte il numero dei laureati che fuoriescono dalla Francia, dalla Germania, dall’Inghilterrra…Ed i giovani sfornati dalle nostre università, quando vanno fuori, molto spesso vanno a fare ricerca, quella stessa che nel nostro paese si vedono preclusa.Tutto vero. Nulla da eccepire. E bene fa il Governo, da anni, a tentare di arginare, di invogliare i “profughi” al rientro.
Già…Ma mai che qualcuno si sia chiesto: ma se i nostri vanno fuori e sottraggono borse di studio e lavoro ad altrettanti studiosi di altre nazionalità, allora vuol dire che tanto scarsi non sono; allora vuol dire che la nostra, tanto deprecata, università alleva gente vispa; allora vuol dire che gli insegnanti di tali studenti non devono essere tutti malvagi e sfaccendati nullafacenti….
Provocazione
Qualche anno fa un archeologo francese, ottimo conoscitore del nostro paese, interrogandosi, mi disse:”Ah…per me resta un mistero…Non riesco proprio a capire come sia possibile. Anche quest’anno molte delle nostre borse di studio sono andate ad Italiani…E’ increbidile come le vostre Università abbiano i professori peggiori d’Europa, ma sfornino gli studenti migliori.”
Forse la risposta è implicita nella stupita domanda.
Elle
Lascia un commento