Ve la immaginate proprio così, la notte dei musei? Un concentrato di Belfagor, Codice da Vinci, Una notte al museo, in salsa Famiglia Addams. Molto meno divertente, però. Io questi manifesti non li ho visti in giro per la città, ma l’ho solo ricevuto col comunicato stampa del Mibac. Forse si sono vergognati? Hanno avuto un bagliore di pudore? Fatto sta che, a guardare questo manifesto, i decenni spesi a predicare che il museo è vivo sempre e non solo di notte, che ci si può e si deve saltare e giocare anche di giorno e non solo di notte, che perdio coi castelli delle streghe non ha nulla a che spartire, paiono buttati al vento. Ma sappiamo che i pubblicitari del Mibac sono una minoranza. La gente vera, fuori dal Mibac, certe cose le sa. E sa usare il cervello.
Effe
L’idea di per sé non è male, ma (al solito) lascia il tempo che trova. Al MIBAC hanno deciso che ci si concentra sui quei 3-4 eventi clou dell’anno sbattendosene altamente della gestione sul lungo-medio periodo dell’attività istituzionale. Poi i musei statali sono gli ultimi che avrebbero bisogno di pubblicità, essendo già zeppi di turisti, mentre andrebbe deciso se chiudere o valorizzare i millemila musei comunali-provinciali-regionali sparsi sulla penisola. Ma poi tutto ‘sto lavoro per quattro ore di apertura in più, con la solita chiusura della biglietteria un’ora prima (oltretutto, a che serve se l’ingresso è gratuito)?
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